La propoli è conosciuta fin dall’antichità per le sue proprietà “difensive” contro funghi, batteri e virus.
LA PROPOLI NELL’ALVEARE
Il termine propoli deriva dal greco πρόπολη: pro (προ, davanti) e polis (πόλις, città), ovvero “davanti alla città” che letteralmente viene tradotto come “difensore della città”, ovvero dell’alveare. La propoli infatti viene prodotta dalle api per proteggere l’alveare e le celle dei favi dalle infezioni dovute a malattie e dalle infestazioni dei predatori. L’alveare infatti è un ambiente mantenuto sostanzialmente asettico grazie al minuzioso lavoro delle api operaie che producono propoli e con essa rivestono le zone a rischio o avvolgono, mummuificandoli, i cadaveri di animali morti difficili da trasportare al di fuori.
… DALL’ALVEARE UNA CURA NATURALE
Dall’alveare passando in ambito salutistico, la lunga tradizione secolare (troviamo infatti riferimenti nella Naturalis historia di Plinio il vecchio nella così come in alcuni scritti di Aristotele, per fare qualche esempio) riporta ai nostri giorni l’utilizzo della propoli come antibiotico soprattutto in caso di infezioni del cavo orale, della gola e della pelle e come immunostimolante e cicatrizzante (Al-Waili et al. 2011, Castaldo e Capasso 2002, Chirumbolo 2012, Sforcin et al. 2011). Recenti studi hanno inoltre evidenziato il potenziale dell’utilizzo della propoli nella cura dell’Helicobacter Pylori, da sola o in associazione ad antibiotici. In particolare l’utilizzo della propoli si dimostrerebbe molto interessante nei soggetti con allergia agli antibiotici, farmaci di elezione per eradicare questo battere che nel lungo termine è considerato uno dei principali fattori di rischio per lo sviluppo di diverse problematiche gastriche anche importanti.
BIBLIOGRAFIA
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Tilli, Valeria, et al. “Impedance spectroscopic monitoring of the effect of phytochemical compounds on wound healing in microfluidics.” 15th International Conference on Electroanalysis.